VI RACCONTO L’UOMO ED IL CALCIATORE, VINCENZO MARINO…

Vincenzo Marino nasce a Capaccio il 23/6/1960, tra i professionisti disputa 2 gare in serie A, 66 in serie B, 119 in C1, 64 in C2. Fa parte della nostra squadra, la Calpazio che disputa il campionato allievi Regionali con mister Salvatore Apadula, disputammo un girone con tutte le squadre A professionistiche della Campania, e Vincenzo Marino giocava centravanti in coppia con Francesco Palo ala sinistra, il 10 era il sottoscritto è bene precisare. Da qui Vincenzo, con Salvatore Apadula insieme a Francesco Palo passarono al Napoli dove vinsero uno storico scudetto con la squadra Primavera 1978/79 (qui gli cambiarono il ruolo e da punta divenne un terzino sinistro fluidificante fortissimo), con il Napoli colleziona 2 presenze in A, ed una storica presenza nella partita di Coppa Uefa, Napoli – Standard Liegi giocata il 7 novembre 1979 e terminata con il punteggio di 1-1 davanti ad 80mila spettatori, poi va via da Napoli, peregrinando in varie squadre, Nocerina, Lecce, Catania, Cagliari, Barletta, Salernitana, Campania Ponticelli. Chiude la carriera di calciatore ed inizia quella di allenatore, lui molto bravo soprattutto con i giovani, fa il secondo a Delio Rossi nella Salernitana dei miracoli quella che incantava tutta Italia con il suo gioco, e a Salerno fa anche il secondo ad Angelo Gregucci. Altra curiosità il nostro Vincenzo Marino ha fatto il secondo a Stefano Pioli attuale trainer del Milan, nella Salernitana 2003/04 che militava in serie B, presidente era Aliberti. Nella sua carriera da allenatore gira diverse panchine di serie C. Ha allenato anche l’under 16 del Napoli calcio, esperienza breve con gli azzurri e oggi è apprezzato tecnico soprattutto con con le varie scuole calcio del napoletano che di volta in volta lo ingaggiano. Come uomo io che lo conosco bene, persona educata, seria, onesta e soprattutto dal grande cuore, sempre in prima fila per opere di beneficenza, e io lo so bene per averlo constatato di persona.

Un grazie anche a Vincenzo Marino che ha portato in giro per l’Italia un pizzico di Capaccio Paestum…